Ricostruzione del Vieux Port, Bastia

1958 – 1965
Contesto: progetto di ricostruzione di un fronte e sistemazione dello spazio pubblico del vecchio porto di Bastia.
Programma: appartamenti, negozi e attività commerciali al piano terra e al primo piano. Tre volumi, uno in linea (sei piani) e due a torre (sei e otto piani) definiscono la composizione lineare che caratterizza il “fronte del porto”.

«[…] nel 1958 fui incaricato del piano di ricostruzione e riorganizzazione urbanistica della città di Bastia. Come è noto, fu in occasione delle complesse vicissitudini del Porto Vecchio di Marsiglia che ebbi modo di apprezzare per la prima volta le straordinarie qualità di Madame Sciarelli come alto funzionatrio dei servizi all’urbanistica. […] Attraverso Meyer-Heine, ispettore generale all’urbanistica per la Corsica e la Costa Azzurra e mio amico, Madame Sciarelli mi fece sapere che desiderava incontrarmi. […] Un intervento che avesse rovinato Bastia sarebbe stato per lei un atto di estrema gravità, il suo era un coinvolgimento affettivo che andava ben oltre i confini ordinari delle sue prerogative. […] Ero di fronte a funzionari responsabili, sensibili al fascino e alla bellezza della Citta Vecchia di Bastia, e che riponevano in me l’ultima speranza di salvaguardarla. Studiai l’intero dossier di Bastia e il giorno seguente partii da Parigi […] e passai l’intera giornata a esaminare il sito. Il giorno seguente mi recai in visita ufficiale presso il sindaco e il vicecommissario. Durante il viaggio di ritorno in avio-taxi disegnai su un paio di fogli l’intero progetto: una soluzione architettonica, due soluzioni urbanistiche. Arrivato a Marsiglia consegnai i miei bozzetti a due allievi, […] e spiegai loro i miei disegni. Li incaricai di realizzare uno studio completo del progetto coinvolgendo tutta l’equipe […]. Chiesi anche che si recassero sul posto per realizzare un rilievo fotografico […]. Il porto di Bastia era stato parzialmente distrutto da colpi di artiglieria. Al ritorno da Algeri e Teheran andai a Marsiglia a recuperare il progetto e lo portai a Meyer-Heine. Si mostrò subito entusiasta, mi ringraziò e insieme ci recammo subito nell’ufficio di Madame Sciarelli presso il ministero. […] “Mi sembra di avervi affidato il progetto solo ieri ed eccovi già qui con uno studio completo! E’ davvero incredibile”. Dopo l’immediata approvazione del progetto architettonico (il sito andava naturalmente integrato con edifici semplici, costruiti con materiali locali), discutemmo per circa un’ora su quale soluzione urbanistica era opportuno adottare. Per anni, svariati architetti si erano affannati intorno a un progetto che io avevo risolto in un giorno di analisi e due ore di volo. […] Un giorno d’estate ricevetti un pregevole disegno del luogo, che il mio maestro Beaudouin aveva realizzato con mano da artista e che mi fu recapitato nonostante la censura. Bravo Pouillon, mi scriveva, Bastia è un grande risultato.»

Fonti:

da F. Pouillon, Mémoires d’un architecte, Éditions du Seuil, Paris 1968, pp. 279-281