«Mi gettai allora, corpo e anima, in Meudon-la-Forêt, un superbo cantiere in pietra. Marcerou, che stava per morire, si occupava del taglio della pietra, mentre Blanchette, associato a Chevallier nel finanziamento dell’operazione, era il proprietario delle cave. Mi feci carico di centinaia di planimetrie e di calcoli sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa fiducia. Ottenni i prezzi migliori, realizzai una nobile composizione monumentale.
Le fontane di Versailles e i viali del suo parco mi servirono da modello, la scala era definita. Così come per “Climat de France”, per dare alloggio ai meno abbienti, concepii un progetto monumentale, ciclopico. La composizione prevedeva due centri commerciali collocati in vecchi edifici, come se si fosse voluto conservare una testimonianza del passato e ritrovare una scala più a misura d’uomo nel mezzo di queste costruzioni alte e imponenti. Immense pile di pietra costituivano le facciate; come un paravento. Queste strutture dissimulavano le aperture nelle infinite prospettive, evocando i possenti muri ciechi di antichi templi e fortezze.
Volli che il più grande specchio d’acqua urbano occupasse il centro della composizione. La sua superficie oltrepassava quello delle Tuileries e del Luxembourg.
[…] Meudon era stato terminato con un progetto compiuto perfettamente, battendo tutti i record di costi e qualità. Così come in rue Quincampoix, centinaia di firmatari sottoscrivevano ogni giorno, dalle sei di mattina alle undici di sera. A tal proposito, credo di poter affermare che se a Parigi mi fu perdonato, dai concorrenti di ogni orizzonte della professione, di aver lanciato la difficile operazione Salmson (Complesso del Point du Jour a Boulogne Billancourt), gli stessi si dimostrarono annientati e stupefatti da Meudon-la- Forêt: se ero riuscito a costruire e a vendere per cinquantamila franchi al metro quadro un’operazione così importante come Meudon, dovevo proprio essere il diavolo personificato, e il diavolo bisognava mandarlo all’inferno».
Renato Capozzi, Università degli Studi di Napoli Federico II, DiARC
Giulio Barazzetta, Politecnico di Milano, DABC
Catherine Sayen, Association Les Pierres Sauvages de Belcastel, Toulouse
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Ultimo aggiornamento: maggio 2024